Oltre undicimila celiaci pugliesi alle prese con i buoni spesa che la Regione concede per l’acquisto di prodotti senza glutine. Spreco di carta, notevole impegno di risorse umane e finanziarie da parte delle Asl e disagio per i cittadini costretti a recarsi periodicamente negli uffici competenti per ritirarli. Eppure basterebbe fornire i celiaci di un supporto elettronico, una specie di carta di credito, per ridurre i disagi e risparmiare decine di migliaia di euro. È quanto l’Associazione italiana Celiachia (Aic) di Puglia chiede alla Regione anche in forza della mozione del senatore Luigi D’ Ambrosio Lettieri, approvata dal Senato nel luglio 2014, nella quale si puntava alla «dematerializzazione dei buoni».
Michele Calabrese, presidente di Aic Puglia, ha lanciato più volte la proposta all’Assessorato regionale alla Salute, senza però ricevere alcuna risposta. “L’eliminazione dei buoni-acquisto cartacei forniti dal Servizio sanitario regionale e il loro trasferimento. su carta magnetica o altro strumento informatico, da utilizzare presso gli esercizi convenzionati e le farmacie, il budget verrebbe scalato a ogni spesa e soprattutto -spiega – gli utenti avrebbero la libertà di fare acquisti in tutta Italia”. L’utilizzo dei buoni cartacei, invece, solo per la regione Puglia rappresenta una spesa intorno ai 500mila euro all’anno, senza contare i costi del personale Asl dedicato a questo servizio e il disagio per i pazienti celiaci che sono costretti, più volte l’anno, a recarsi presso i Distretti sanitari per il ritiro di buoni.
Articolo pubblicato sulla Gazzetta del Mezzogiorno del 26 Gennaio 2015 (614,2 KiB)