Profonda delusione esprime Michele Calabrese, Presidente regionale dell’Associazione Italiana Celiachia, sull’abrogazione della norma che equiparava le donne celiache agli uomini per il contributo mensile, prevista nelle legge di assestamento del bilancio 2013 della Regione Puglia.
“Rispetto e non giudico le sentenze della Suprema Corte in merito all’incostituzionalità del provvedimento, da considerarsi extra-Lea, ma ci voleva una maggiore e più puntuale attenzione nei confronti delle donne celiache pugliesi.
Il mercato dei prodotti per celiaci è in forte crescita. Solo nei primi sei mesi dell’anno, il mercato italiano ha registrato il 15% in più con un fatturato, nel 2012, di oltre 200 milioni di euro. I celiaci si trovano, così, a combattere, quotidianamente, con aumenti selvaggi e spropositati dei prodotti gluten free che, si badi bene, sono da considerarsi alimenti salvavita per queste persone e non una moda alimentare. Da quì nasce la delusione: la verità è che da parte delle istituzioni politiche non si percepisce ancora la vera contezza del problema.
Negli ultimi anni, a dire il vero, si è potuto constatare una disponibilità sempre maggiore dell’amministrazione regionale, guidata dal Presidente Vendola, nei confronti delle non semplici problematiche delle persone affette da celiachia, ma stavolta, purtroppo, qualcosa si è inceppato.
Spero e auspico che nelle maglie del prossimo bilancio 2014 della Regione Puglia, si possano trovare nuove modalità e coperture finanziare atte a dare una risposta rispettosa dei reali bisogni delle donne celiache pugliesi che , non lo dimentichiamo, sono oltre 6.000 e sono in continua crescita.”