Interrogazione Parlamentare – Dematerializzazione dei buoni

Legislatura 17ª – Aula – Resoconto stenografico della seduta n. 389 del 11/02/2015

D’AMBROSIO LETTIERIVACCARI – Al Ministro della salute – Premesso che:

la celiachia o malattia celiaca è una patologia autoimmune dell’intestino tenue, che si verifica in individui di tutte le età, geneticamente predisposti. I sintomi includono dissenteria cronica, ritardo della crescita nei bambini e stanchezza;
la celiachia è causata da una reazione alla gliadina, una prolammina (proteina del glutine) presente nel grano e da proteine simili che si trovano nelle tribù di triticeae, che comprendono altri cereali comuni, quali orzo e segala. L’esposizione alla gliadina causa una reazione infiammatoria. Ciò porta ad un troncamento dei villi che rivestono l’intestino tenue, chiamata atrofia dei villi. Ciò interferisce con l’assorbimento delle sostanze nutritive, in quanto i villi intestinali ne sono responsabili. L’unico trattamento efficace conosciuto è una permanente dieta priva di glutine;
con deliberazione n. 424 del 10 marzo 2011 la Giunta della Regione Puglia ha approvato l’aggiornamento al percorso per l’erogazione a carico del sistema sanitario regionale dei prodotti privi di glutine a favore dei cittadini celiaci pugliesi già stabilito con precedenti delibere n. 251 del 26 febbraio 2009 e n. 1827 del 4 agosto 2010;
attraverso il nuovo modello tecnico-organizzativo la Giunta ha ritenuto di: raccogliere le esigenze manifestate dai cittadini affetti da celiachia, i quali chiedono una maggiore valorizzazione della prestazione assicurata dal SSR in termini di accessibilità al servizio convenzionato ed uniformità di acquisto degli alimenti rispetto alle generalità della popolazione, istituire un percorso operativo per la gestione del buono di acquisto coerente con la normativa nazionale e comunitaria volta a garantire la libera concorrenza all’interno del mercato, assicurare strumenti di gestione, verifica e monitoraggio delle prestazioni sanitarie erogate e garantire un percorso coerente con la normativa vigente in materia di trattamento dei dati personali e sensibili;
da notizie in possesso dell’interrogante il nuovo percorso assicurerebbe strumenti più efficaci di gestione, verifica e monitoraggio delle prestazioni erogate, oltre ad un naturale risparmio di risorse umane e soprattutto economico-ambientale;
il progetto prevedrebbe la smaterializzazione dei buoni cartacei sostituendoli con un “buono elettronico” e cioè con l’accredito virtuale in favore dell’assistito celiaco della somma stabilita dalla Regione;
attualmente, in luogo dell’auspicata introduzione del “buono elettronico”, l’accesso alla dotazione di alimenti in favore dei celiaci avviene attraverso documentazione cartacea rilasciata con cadenza mensile agli aventi diritto, seguendo procedure burocratiche che comportano attese, disguidi e utilizzo di cospicue risorse economiche e umane che potrebbero essere risparmiate con l’introduzione dei moderni sistemi tecnologici e informatici di cui, peraltro, si sollecita la sempre maggiore diffusione soprattutto nelle pubbliche amministrazioni;
considerato che:
i celiaci ufficialmente diagnosticati in Puglia sono oltre 10.500;
si stima che l’introduzione del “buono elettronico” potrebbe comportare risparmi di circa 600.000 euro annui, oltre a vantaggi di natura ambientale e benefici per le attività di gestione, monitoraggio e vigilanza sulla regolarità delle prestazioni erogate, nonché l’eliminazione dei disagi arrecati ai soggetti celiaci che sono costretti a recarsi con cadenza periodica anche a distanza di decine di chilometri, presso gli uffici delle aziende sanitarie locali preposti al rilascio dei buoni cartacei;
a giudizio degli interroganti, appare necessario svolgere ogni utile intervento affinché nell’ambito delle procedure di dematerializzazione documentale negli enti pubblici, ci si adegui alla ratio delle recenti disposizioni di legge di cui al decreto legislativo 7 marzo 2005, n. 82 (codice dell’amministrazione digitale), entrato in vigore il 1° gennaio 2006 e modificato con decreto legislativo 4 aprile 2006, n. 159, e con il decreto legislativo 30 dicembre 2010, n. 235, che riconosce ai cittadini e alle imprese alcuni diritti fondamentali tra cui quello di richiedere ed ottenere l’uso delle tecnologie telematiche nelle comunicazioni con le pubbliche amministrazioni e con i gestori di pubblici servizi statali,
si chiede di sapere quali orientamenti il Ministro in indirizzo intenda esprimere in riferimento a quanto esposto e, conseguentemente, quali iniziative voglia intraprendere, nell’ambito delle proprie competenze, per promuovere ed incentivare la dematerializzazione dei buoni cartacei, in favore dei pazienti celiaci ufficialmente riconosciuti.
(3-01643)

COMUNICATO STAMPA 

Celiachia, il sen. d’Ambrosio Lettieri, capogruppo FI Commissione Sanità Senato e il sen. Stefano Vaccari (Pd) presentano interrogazione al ministro della Salute: in Puglia c’è provvedimento per il buono elettronico. Occorre promuovere e incentivare attuazione.
Promuovere ed incentivare la dematerializzazione dei buoni cartacei, in favore dei pazienti celiaci ufficialmente riconosciuti che, in Puglia, sono più di diecimila, per ottimizzare i costi, produrre risparmi e migliorare la vita dei cittadini: è ciò che chiedono al ministro della Salute, in una interrogazione a risposta orale, i senatori d’Ambrosio Lettieri, capogruppo di FI nella Commissione Igiene e Sanità del Senato e Stefano Vaccari, del Partito democratico, .
“Condivido pienamente le richieste avanzate e le preoccupazioni espresse dal presidente dell’AIC Puglia, Michele Calabrese. Si stima che l’introduzione del buono elettronico potrebbe comportare risparmi di circa 600mila euro annui”, spiega il senatore, “oltre a vantaggi di natura ambientale e benefici per le attività di gestione, monitoraggio e vigilanza sulla regolarità delle prestazioni erogate, nonché l’eliminazione dei disagi arrecati alle persone celiache, costrette a recarsi con cadenza periodica anche a distanza di decine di chilometri, negli uffici delle Aziende sanitarie locali preposti al rilascio dei buoni cartacei”.
D’Ambrosio Lettieri sottolinea come “con deliberazione n. 424 del 10 marzo 2011, la giunta regionale pugliese abbia in realtà approvato l’aggiornamento al percorso per l’erogazione a carico del SSR dei prodotti privi di glutine a favore dei cittadini celiaci pugliesi, ma al momento non si è dato corso al provvedimento”.
Attraverso il nuovo modello tecnico-organizzativo, la giunta ha ritenuto di raccogliere le esigenze manifestate dai cittadini affetti da celiachia che chiedono una maggiore valorizzazione della prestazione assicurata dal Ssr in termini di accessibilità al servizio convenzionato ed uniformità di acquisto degli alimenti rispetto alle generalità della popolazione; istituire un percorso operativo per la gestione del buono di acquisto coerente con la normativa nazionale e comunitaria volta a garantire la libera concorrenza all’interno del mercato; assicurare strumenti di gestione, verifica e monitoraggio delle prestazioni sanitarie erogate e garantire un percorso coerente con la normativa vigente in materia di trattamento dei dati personali e sensibili.
“Ritengo”, afferma il senatore, “che sia necessario mettere in campo ogni utile intervento affinché, nell’ambito delle procedure di dematerializzazione documentale negli Enti pubblici, ci si adegui alla ratio delle recenti disposizioni di legge di cui al D. Lgs. 7 marzo 2005, n. 82 (Codice dell’amministrazione digitale) – entrato in vigore il 1 gennaio 2006 e modificato con D. Lgs. 4 aprile 2006, n. 159 e con il D.Lgs. 235-2010 – che riconosce ai cittadini e alle imprese alcuni diritti fondamentali tra cui quello di richiedere ed ottenere l’uso delle tecnologie telematiche nelle comunicazioni con le pubbliche amministrazioni e con i gestori di pubblici servizi statali”.
“La celiachia è una patologia autoimmune dell’intestino tenue, che si verifica in individui di tutte le età, geneticamente predisposti ed è causata da una reazione alla gliadina, una prolammina (proteina del glutine) presente nel grano e da proteine simili. I sintomi includono dissenteria cronica, ritardo della crescita nei bambini e stanchezza”, conclude d’Ambrosio Lettieri, “Attualmente, in luogo dell’auspicata introduzione del buono elettronico, l’accesso alla dotazione di alimenti in favore dei celiaci avviene attraverso documentazione cartacea rilasciata con cadenza mensile agli aventi diritto, seguendo procedure burocratiche che comportano attese, disguidi e utilizzo di cospicue risorse economiche e umane che potrebbero essere risparmiate con l’introduzione dei moderni sistemi tecnologici e informatici di cui, peraltro, si sollecita la sempre maggiore diffusione soprattutto nelle pubbliche amministrazioni”.
11 febbraio 2015