Riguardo alla commercializzazione del test 33 della Prodeco Pharma per la diagnosi della gluten – sensitivity, il Board Scientifico dell’AIC ne sconsiglia vivamente l’utilizzo, ribadendo l’inutilità se non la dannosità dei kit a domicilio e fai da te per la diagnosi di gluten sensitivity o sensibilità al glutine.
In particolare, dall’articolo sulla rivista “Free” si evincerebbe che questo kit si basa sull’esecuzione a domicilio e “fai da te” di una prova di scatenamento (challenge) dei sintomi dipendenti dal glutine, in cieco, mediante l’ingestione di capsule contenenti glutine seguita dal placebo (o viceversa), guidata da un’applicazione da scaricare su tablet/smartphone e seguita poi dalla compilazione di questionari da parte del paziente in totale autonomia.
Questo Board sottolinea che la diagnosi sia un atto medico, deve essere eseguita da Medici in un setting dedicato: ospedale, ambulatori…, e la valutazione dei sintomi, anche se acquisita tramite questionario, deve necessariamente essere validata da un Medico.
Inoltre, la stessa condizione di GS è, allo stato attuale delle conoscenze, non ancora definita con certezza da un punto di vista di clinico, e al momento va considerata un setting di ricerca e non una condizione patologica.
Pertanto l’eventuale diagnosi, che è esclusivamente su base clinica, va fatta mediante accertamento dei sintomi da parte di Personale medico altamente specializzato, presso Centri terziari di assistenza delle malattie glutine-dipendenti.
Questo Board è contrario all’uso di qualsiasi kit per l’auto-diagnosi di GS in quanto l’alta frequenza di falsi negativi associati all’uso di questi dispositivi preclude a molti pazienti la corretta diagnosi di celiachia, non permettendo un’ adeguata terapia e quindi esponendo i soggetti non diagnosticati alle complicanze della celiachia stessa.
Comunicato kit test33 (126,7 KiB)